PATERNO'

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Un luogo fertile, circondato da sacre sorgenti, sullo sfonderò dell'Etna L'antico centro crescerà durante l'età greco-ellenistica. Ibla, conquistata dai Romani, dopo un periodo di splendore architettonico con la costruzione del lungo acquedotto, del ponte sul fiume Simeto e delle terme presso le Salinelle, subisce un momento di oscuramento sotto la dominazione bizantina. in epoca saracena il centro prende il nome ufficiale di oggi. La Città si sviluppa, in seguito,con l'arrivo dei Normanni intorno al Castello (costruito nel 1072 da Ruggero d'Altavilla come afferma con la fondazione di nuove chiese. La molteplicità delle architetture ecclesiastiche è, infatti, in relazione all'arrivo degli Altavilla. Dal passaggio della dinastia normanna a quella sveva con Federico II, Paternio assume un fattore di decisiva importanza nella politica generale dell'Isola. Molti documenti medievali attestano la donazione di mulini ad acqua da parte di potenti re e conti (il Re Guglielmo II, la Regina Costanza, il Conte Enrico di Policastro, il Conte Simone di Policastro, Bartolomeo de Lucis, Manfredi Maletta ecc.) ad Istituzioni ecclesiastiche, conventi e monasteri. In questo modo i nuovi feudatari avevano il monopolio della macina del grano obbligando i contadini e tutto il popolo paternese a servirsi necessariamente del mulino bannale che era a pagamento. 

Dopo un intricato avvicendamento feudale, passata la meteora del crudele e vessatorio domino angioino, con la pace di Caltabellotta (1302) la Sicilia entra a fare parte della Corona aragonese. Nel 1337 muore, a Paternò, Federico III d'Aragona mentre la regina Eleonora, per qualche anno, sarà residente nel Castello assieme a tanti altri possedimenti feudali della Sicilia. Il Castello nel 1456 diventerà possedimento della famiglia Moncada fino al 1820. Tutto questo periodo, anche se nuovi studi hanno presentato i Moncada come una dinastia spagnola illuminata, sarà caratterizzato dal rapporto di potere e dal contrasto tra la nobile Signoria e i cittadini che tenteranno con tutti i mezzi di ottenere la loro autonomia richiedendo di fare rientrare nel demanio le terre di Paternò. da una parte la grande famiglia dei Moncada ha dato un nuovo impulso economico e commerciale al vasto territorio governato, dall'altra ha esercitato un altro importante monopolio: il controllo delle acque, elemento essenziale per lo sviluppo agricolo.  

Dopo il terremoto del 1693, si assiste allo spopolamento della Collina e all'espansione dell'abitato con chiese, abitazioni e altri monumenti nella cosiddetta Città bassa. Si afferma, così, una classe media che vuole affermare l'identità cittadina in alternativa all'alterità spagnola, fenomeno che già era incominciato. Altre situazioni di tensione e disagio sociale vi furono anche durante i moti del 1896 e nell'estate del '43 quando la Città fu sottoposta a ripetuti bombardamenti dagli anglo-americani. in questi ultimi anni, si è arricchita del prezioso contributo scientifico della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania, apportando nuove e interessanti scoperte archeologiche riguardanti il periodo neolitico e protostorico, e dell'attenzione, da parte di alcuni studiosi verso il mondo degli umili che si è concretizzato con l'apertura del Museo della Civiltà contadina. Mancano ancora tanti altri tasselli da aggiungere per completare il mosaico generale come la storia letteraria, quella artistica e artigianale nonché il ricordo dei personaggi che hanno dato lustro alla Città di Paternò senza dimenticare i famosi viaggiatori dell'Ottocento che nel Grand Tour l'hanno visitata. 

Prima di lasciare parlare i monumenti, che sono dei testimoni affidabili mentre i ricordi restano sempre flessibili, non possiamo fare a meno di mettere in evidenza una nuova linfa apportata agli studi storici da parte di alcuni giovani ricercatori che hanno fatto conoscere aspetti architettonici inediti di alcuni monumenti di Paternò. L'area del Comune di Paternò, per le sue caratteristiche geo-morfologiche, si caratterizza per una multiforme diversità ambientale legata principalmente alla presenza dell'Etna, il più grande ed attivo vulcano d'Europa e del fiume Simeto, il maggiore corso d'acqua di Sicilia. L'Etna non solo ha impresso una singolarità nel nostro territorio grazie alla presenza di un cono eccentrico estinto (Collina st

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